mercoledì 29 gennaio 2014

Obbligo di leva

Che la Primavera di Bianco non potesse più ripresentarsi, era cosa già nota ai tempi delle elezioni comunali di Catania. Ma che tale sindaco, rappresentante della (seppur precaria) sinistra nazionale mettesse verbo su una questione del genere, era cosa tutt'altro che prevedibile.

E' di inizio Gennaio l'annuncio che, passando sotto banco, ha reso pubblico ai cittadini catanesi "l'obbligo di iscrizione nelle liste di leva militare". 



L'abolizione della naja in Italia, in effetti, non è mai stata ufficialmente abolita ma, semplicemente, sospesa. Infatti, spulciando la "legge Martino (legge 23 agosto 2004 n. 226)" si possono leggere testuali parole:

"1. Le chiamate per lo svolgimento del servizio di leva sono sospese

a decorrere dal 1 gennaio 2005. Fino al 31 dicembre 2004 sono
chiamati a svolgere il servizio di leva, anche in qualita' di
ausiliari nelle Forze di polizia ad ordinamento militare e civile e
nelle amministrazioni dello Stato, i soggetti nati entro il 1985. La
durata del servizio di leva e' quella stabilita dalle disposizioni
vigenti".


E ancora:


3. Nei casi previsti dall'art. 2, comma 1, lettera f),
della legge 14 novembre 2000, n. 331, il servizio di leva
e' ripristinato con decreto del Presidente della
Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei
Ministri.».

Quindi, in ogni caso, l'obbligo di leva è attualmente sospeso ma l'iscrizione nelle liste di chiamata è obbligatorio per tutti gli uomini che hanno compiuto il 17esimo anno di età. Questo "dovere" del cittadino deve essere regolamentato a discrezione del Comune di residenza dello stesso e far provvedere a tale iscrizione. Ovviamente le donne sono escluse, ma questa è un'altra amara questione.

Oltre all'evidentissima presa per i fondelli dello Stato Italiano, con la quale per anni ci hanno informato dell'abolizione della leva e non della sospensione, è altresì evidente come l'attuale società accetti con indifferenza tale provvedimento totalmente antidemocratico e in aperta contraddizione con l'undicesimo Articolo della Costituzione Italiana: L'Italia ripudia la guerra.
Certo, si può obiettare dicendo che in caso di attacco o (come precisato dalla stessa Carta Costituzionale) per garantire le "limitazioni di sovranità", un esercito sia obbligatorio. Cosa tristemente ovvia in un mondo aperto ai contrasti e alle risoluzioni mascherate da "missioni di pace". D'altro canto la "partenza per il militare" non è conseguenza di questa iscrizione obbligatoria, bensì solo in caso di guerra ci si ritroverebbe spediti al fronte, ma ciò non toglie l'assurdità (ormai linea guida) di uno Stato che garantisce il servizio militare e non altri diritti che dovrebbero essere al primo posto in una nazione del 2014, uno fra tutti, il diritto allo studio. E qua mi viene da citare l'Austria come nazione simbolo di tale dovere Statale.

Ma parlando proprio di questa "pronta disponibilità" in caso di guerra, viene in mente un altro dato allarmante anche questo, tutto italiano. La stragrande parte dei giovani neo-diplomati o alla fine del proprio percorso di studi, hanno come obbiettivo principale il servizio militare. Chi per il VFP1 chi per qualche Accademia, tutti si precipitano a fare i concorsi che, puntualmente ogni anno, vengono banditi dallo Stato Italiano. Ora, tralasciando da parte il discorso su tali scelte, che affronteremo più avanti, si dovrebbe notare come questa nostra nazione nel corso degli anni, non si sia mai fatta scrupoli per quanto riguarda l'arruolamento e l'addestramento di futuri robot senza cervello.
Mai un anno senza concorsi, a volte ritardi, sì, ma mai e sottolineo mai  un periodo con posti bloccati o con incentivi a seguire un'altra strada. Anzi, proprio poco fa, spulciando Wikipedia, mi sono ricordato che durante il IV Governo di Berlusconi (e chi sennò), è stata promossa un'iniziativa che prevedeva per un ristretto numero di giovani, la possibilità di vivere la vita militare per un breve periodo di tempo. Alla faccia del ripudiare la guerra!

Ma come suddetto non è solo questo il problema. Oggi, vuoi per la non-informazione fatta nelle scuole, vuoi per una crescente disinformazione sul passato, vuoi per una totale indifferenza, tantissimi giovani hanno come obbiettivo quello di arruolarsi.
Vi voglio solo dire, ma quello che state per fare è la cosa giusta? Come può un'infanzia farcita di media più o meno interattivi avervi influenzato così tanto? Come può un'arma e una divisa, spingervi a prendere in braccio l'ideale del "Mors tua vita mea"?  Come può la vostra incoscienza spingervi, tra le tante strade sbagliate, in quella più sbagliata di tutte? Come potete restare affascinati come tanti bambini da quel genere di vita e ideale?

O forse credete davvero nelle "missioni di pace"? O ancora, nell'esportazione della democrazia e dei "diritti per tutti"? Ma stiamo scherzando?

Sapete a cosa andate incontro? Sapete che vita vi spetta? Ricordo che durante uno stage alla Guardia Costiera di Catania, un militare mi disse: "il mio più grande rimpianto è il non potermi fare una famiglia oltre alla perenne disponibilità".
 Soli trent'anni fa (solo trenta!), si lottava per evitare la leva obbligatoria! Ci si infortunava, si emigrava, si diventava obiettori di coscienza, si DISERTAVA. E ora cosa fate voi? Insieme alla vostra indifferenza verso un passato fatto di sangue, unite il menefreghismo verso tutto quello che il mondo può darvi.
Dubitare - Disobbedire - Disertare

E non parlate di crisi e carenza di lavoro! Quella è la scusa meno plausibile che vi si può dare. Oggi giorno non esiste solo il Comune di residenza, la propria Regione o il proprio Stato; esiste un'Unione Europea, esiste un mondo intero che cerca, ad andare male, chi lava piatti! Esistono programmi che a zero spese vi permettono di imparare una lingua e di lavorare nello stesso tempo. Esistono aiuti di qualsiasi tipo che vi permettono di evitare la carriera militare, utile solo a sè stessa. Esistono altre possibilità, altre volontà, altre vite da risparmiare.

Esiste la civiltà ed esistono posti in cui, l'esercito non c'è l'hanno. Disertate, evitate queste sciocchezze dettate da film, media, (ahimè) videogiochi, convegni fatti NELLE SCUOLE per arruolare! Date un senso alla vostra vita e non toglietelo a quelle degli altri. Ribellatevi nelle scuole, nelle città e nelle piazze. Non credete che quella becera scelta sia solo vostra, ci sono poche decine di teste che hanno già deciso per voi. Non dategli ascolto! Svegliatevi. E forse, potremmo avere qualche speranza.

"Come sei invece ignoto a quelli, per cui tutto ciò è stato un affare, che cantando siam tutti fratelli, ti ricordano intorno a un'altare. Come sei certo ignoto alle mani, di quel vivo illustre da bene, che verrà a sputare domani, altri fiori sulle tue catene." C. Lolli


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