giovedì 14 febbraio 2013

Il Lido dei Ciclopi chiude

Ultimo Aggiornamento 21/05/2013

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No, non è vero, non chiude. Almeno per ora. Mi serviva un titolo che spuntasse subito su Google cercando le parole "Lido dei Ciclopi". Vi ho truffati? Sì, ed è scorretto lo so, lo so. Ma è un po' quello che stanno facendo a voi, cari concittadini delle Aci.
Chi sono io? Se cliccate a destra del blog lo potrete scoprire. Se vi scoccia informarvi anche su chi sono, ve lo scrivo qua: sono il figlio di un ex lavoratore del Lido dei Ciclopi. Per i più affezionati, sono uno di quelli che l'Estate scorsa, (28 Agosto 2012) ha contribuito a portare la musica d'autore in Sicilia. Per quelli che mi sono stati affianco da bambino e ragazzo, in questo fantastico stabilimento balneare, sono Ludovico. Ma qual'è il motivo di questo post? Veniamo al dunque, ma prima, nonostante sono cresciuto in questo Lido e quindi, dovrei essere totalmente "di parte", provate a considerarmi "estraneo ai fatti", il perchè lo vedrete sotto al post.

Per i non siciliani e per chi odia il mare, il Lido dei Ciclopi è uno stabilimento balneare che aprì i battenti nel lontano 1949 su Acitrezza, diventando, da giardino privato della duchessa Carmela Trigona un bellissimo stabilimento balneare con appena 10 cabine, allora, tutte private. Da allora la struttura si è continuamente rinnovata. Restaurando i propri edifici e allargando i propri orizzonti.

 Per chi non conoscesse Acitrezza, vi basti sapere che è la terra dove Verga ha ambientato             "I Malavoglia". Per chi non conoscesse Verga, sappiate invece, che è la terra dove Polifemo tentò di fermare Ulisse lanciando i famosi "faraglioni" contro la sua barca. Per chi non conosce nemmeno l'Odissea, sappiate che è un tranquillo paesino di pescatori che d'Estate pullula di turismo. A suo fianco, oltre lo spettacolo che rappresentano i Faraglioni e l'isoletta, seminascosta, "Lachea", le tende la mano il paesino di Acicastello. Altra terra fatta arsa e nera di pietra lavica con il bellissimo castello Normanno che domina il mare. Entrambi i paesini distano più o meno una decina di km dal Capoluogo Catanese, e meno di 10 minuti a piedi tra di loro.

Cosa sia il mare per un Siciliano e, scusate la presunzione, per un abitante del Sud Italia, è inutile che stia qui a dirvelo. E' la culla di tutto ciò che siamo, di tutto ciò che abbiamo appreso in secoli di storia: dalle tragedie greche che videro Ulisse sulle nostre coste alle culture religiose che ci hanno circondato, come può testimoniare lo splendido Santuario di Tindari sulla costa Nord della Sicilia. Come dimenticare poi quante "cose" ci abbia portato? Tutte le invasioni che, nel bene e nel male, hanno temprato le nostre terre, la nostra Sicilia, la bellissima Calabria, la Puglia e tutto il resto del Sud. Arabi, Normanni, Turchi, Greci e Romani... Minimo comune multiplo, erano tutte popolazioni antiche, civili e ricche di fascino. In tempi relativamente più "recenti" anche Goethe elogiò la nostra terra: "L'Italia senza la Sicilia, non suscita nello spirito immagine alcuna"... poi anche Benito disse qualcosa sulla nostra terra, ma lasciamo stare...
Sì, tutte popolazioni antiche, ricche di cultura, dai costumi e dagli usi bellissimi e che ancora oggi influenzano gli abitanti con il sale nelle vene. Ma qualcosa si è interrotto. Si è interrotto come il lungomare sul quale il Lido dei Ciclopi poggia le proprie fondamenta da ben sessantaquattro anni. Come detto sopra infatti, il Lido è nel paesino di Acitrezza. Anzi, precisando meglio, è a metà strada tra Acicastello e Acitrezza. E qui veniamo al punto. 



Da un paio di mesi i cittadini di: Acitrezza, Acicastello, Ficarazzi e Cannizzaro (altri due paesini locali che hanno un ruolo solo marginale, come vedremo) si stanno ribellando a questo lungomare "spezzato" dal Lido dei Ciclopi, che impedisce di congiungere i due lembi di litorale di Acicastello e 'trezza. Dico da un paio di mesi anche se non è proprio così. Infatti la questione risale addirittura al 2010 quando, il Sindaco di Acicastello Filippo Drago, indisse un referendum per conoscere la volontà dei cittadini riguardo una possibile azione da intraprendere nei confronti del Lido dei Ciclopi. L'esito, - controllabile su "La Sicilia del 17 Maggio 2010, - disse che i cittadini volevano il congiungimento del lungomare per avere finalmente, un passaggio diretto da Catania fino ad Acitrezza, passando sotto l'ombra del castello Normanno (e della collina di Vampolieri, ci arriveremo più avanti). In data odierna, i consigli municipali straordinari, l'affluenza di cittadini-ciclisti-attivisti catanesi, la visita dei grillini sul luogo del misfatto, stanno facendo si, che "qualcuno", prenda provvedimenti per risolvere questa situazione.

I passi che ci hanno condotto fino a qui sono stati diversi. Di recente, infatti, era stata proposta una "passerella" che permettesse l'accesso dal lato di Acicastello fin dentro al Lido dei Ciclopi, in modo da poterlo attraversare per la sua lunghezza, e uscire alla fine su Acitrezza. Addirittura, ancora prima, si ipotizzò una passerella sopraelevata. Poi, gli stessi che votarono al referendum, proposero anche di creare una passerella fatta di cemento per poi ricordarsi (come avevano fatto bene fino a poco prima), che la zona fa parte dell'"Area marina protetta Isola dei Ciclopi". Oggi, 14 Febbraio 2013, si vuole chiudere lo stabilimento balneare. Giusto direte voi. Sbagliato dico io. Richiudiamo tutti i "loop" che ho lasciato aperti in questo lungo discorso.

Il referendum:

Giorno 16 Maggio 2010, i cittadini di Acicastello, Acitrezza, Ficarazzi e Cannizzaro, su richiesta del Comune (e non dei cittadini come riportato dai media o dai comunicati stampa), si recarono alle urne a comunicare al Comune il loro pensiero riguardo l'annosa questione. Il referendum, puramente consultivo come altrimenti non potrebbe essere (perchè indetto da un Comune),  recitava questo:

 "Per votare l’elettore dovrà presentarsi munito di documento di riconoscimento e sulla scheda dovrà barrare con una “X” il “Si” nel caso in cui sia daccordo al congiungimento permanente del Lungomare di Aci Castello con il Lungomare di Acitrezza; dovrà barrare “No” nel caso contrario." - Sito comune di AciCastello -

I risultati, prelevati sempre dal sito del Comune, furono:

"Il collegamento pedonale e ciclabile tra il Lungomare di Acitrezza ed il Lungomare di Aci Castello si farà. Lo ha sancito il risultato del referendum consultivo indetto dall’Amministrazione Comunale castellese che ha affidato alla volontà dei cittadini residenti nel territorio la decisione su una vicenda sulla quale si dibatte da anni."

Che impeto! Che entusiasmo! Che magia! "Il collegamento pedonale e ciclabile tra il Lungomare di Acitrezza ed il lungomare di AciCastello si farà!" Quante partecipazione popolare, vi direte (anzi, credo che come la stragrande maggioranza dei favorevoli alla chiusura dei Ciclopi, non ve lo volete proprio chiedere né, ricordare), ci sarà stata? Andiamo a dare un'occhiata:

  • Percentuale Votanti Complessiva: 13.59%

  • Totale Votanti: 2.209

su
  • Aventi Diritto: 16.258
C'è bisogno di aggiungere altro? Oltre a ripetere che è un referendum consultivo, ovvero, atto a conoscere l'opinione della popolazione senza possibilità di previsioni e né di impegni da una parte o dall'altra, basta guardare le percentuali. Il restante 86% della popolazione cosa ne pensa? Forse è una cosa così importante quanto ridicola. E poi, ovviamente mi direte che il referendum andava fatto per tutte le frazioni di un comune, giusto, ma Ficarazzi e Cannizzaro, totalmente estranei alla vicenda anche geograficamente (distano un po' di kilometri dal lungomare), che peso dovrebbero avere se si adottassero dei criteri consultivi seri e degni di un'amministrazione altrettanto seria e giusta? 


Vampolieri:

Piccola citazione marginale, all'interno di un discorso lungo e che non finirà qua. Cos'è la "collinetta di Vampolieri"? Vi ricordate l'alluvione di Messina del 2009? Quella dove morirono ben 37 persone? Lo stesso scenario trasportatelo sopra il Lungomare dei Ciclopi, proprio sopra il paesino di Acitrezza.
La collina infatti, sovrasta tutta la costa sopracitata, ed è divisa "legalmente" in due. La parte superiore appartiene al Comune di AciCatena, l'altra, quella inferiore, appartiene al Comune di Acicastello. Il problema, uno. E' a rischio frana. Rischio certificato e assicurato da vari enti. Cosa succede ora? Nonostante il divieto del Sindaco Filippo Drago, di costruzione sul versante "basso" della collina, il genio civile ha dichiarato: 

"[...]ad ottobre del 2012 il genio civile riconferma il nulla osta riconoscendo alla T.A.M. s.r.l. di costruire in c. da Gelso “edifici accorpati e a schiera, da destinare ad edilizia stagionale ed alberghiera, con annesse opere di urbanizzazione, strade interne, aree a verde e parcheggi”. - www.sudpress.it

Non sarebbe il caso, cara amministrazione e caro sindaco, di occuparsi un po' più attivamente di questa faccenda che mette a rischio i 4000 abitanti di Vampolieri e i 5000 di Acitrezza invece di limitarsi soltanto ad un divieto? Sì lo so, la frazione di Vampolieri non appartiene alla vostra giurisdizione, ma il versante Sud sì.  Inoltre, ogni Estate, in particolare in quella del 2012, si registrano tantissimi incendi sulla collina, soprattutto, nel versante Sud (ogni cittadino di 'Trezza potrebbe testimoniarlo). Non è un'accusa, ci mancherebbe ma, visto che parliamo di mostri ho chiamato un mio caro amico che mi ha suggerito una cosa all'orecchio, dice:




"Le coincidenze non esistono" - Dylan Dog









Il "Qualcuno":

"[...]Stanno facendo si, che "qualcuno", prenda provvedimenti per risolvere questa situazione." (cit.) Chi è questo qualcuno? Perchè?
Il Lido dei Ciclopi, dopo essere appartenuto alla citata duchessa e a suo marito, ha cambiato molti proprietari, direi, di tutti i tipi. Purtroppo anche i tipi sbagliati. Si parla di mafia. Il Lido, infatti, passò anche per le mani dell'Avv. Aiello (rimando a Google per eventuali informazioni) per poi essere confiscato dallo Stato e assegnato ad un Amministratore Giudiziario lasciando come effettivo proprietario, il Demanio stesso. Quindi, per alcuni "Qualcuno" è Dio, per altri il datore di lavoro, per il Lido dei Ciclopi, il Demanio. 
Che provvedimenti vuole prendere? Beh, per il Sindaco di Acicastello, il provvedimento può essere uno ed uno solo: la revoca della concessione demaniale dei Ciclopi. Cosa significa? Semplicemente che il Lido rischia di non aprire più d'Estate. La zona che da sul mare, se la revoca fosse accettata, non ci sarebbe più, lasciando così il Lido senza sbocchi sulla costa. Da notare come il sindaco sostenga che
"La restituzione all'uso pubblico del tratto demaniale in concessione non pregiudicherebbe in misura determinante gli interessi economici dell'attività imprenditoriale del Lido dei Ciclopi"
Praticamente, come se sull'Etna si lasciassero le funivie senza le stazioni per salirci. Le autostrade senza caselli. Sai quanti introiti portano?
In poche parole, è destinato a chiudere.
Come se non bastasse, sempre la stessa persona, ha proposto anche che lo stabilimento balneare venga assegnato ad un ente pubblico (in quanto bene confiscato alla mafia). In altre parole, ritornerebbe, con l'80% di probabilità, nelle mani della criminalità organizzata.


Epilogo:

Bene, manca solo un loop da chiudere. Anzi, non l'ho proprio aperto, solo accennato. Perchè dopo questo articolo contro la decisione di unire il lungomare, dovreste considerarmi "non di parte"? 

Per lo stesso motivo per cui, un qualunque cittadino che è cosciente di quanti posti di lavoro ha un'azienda, dovrebbe scendere in piazza per difenderla

Per lo stesso motivo per cui, sapete benissimo, che se il Lido dei Ciclopi andasse nelle mani del comune o diventasse una villa pubblica, sarebbe DEVASTATO nel giro di pochi giorni.  

Per lo stesso motivo per cui, il Sindaco nel 2011 ha voluto che il parcheggio del Lido restasse aperto di sera a chiunque, con il risultato che, anche in Agosto, le macchine arrivavano massimo ad una cinquantina.

Per lo stesso motivo per cui, se il lido chiudesse, Acitrezza e Acicastello perderebbero una parte fondamentale di turismo.

Fatelo cari corregionali. Unite il lungomare, abbattete la struttura più vecchia, simbolica e bella di tutta la costa, e poi, magari, andate a prendervi il sole sugli scogli proprio là. Altro che iniziative culturali (guardate il 29 Agosto 2012 ai Ciclopi cosa accadde), altro che premio Ninfa Galatea, altro che favorire il turismo
Quando qualcuno dice a noi siciliani che non ci meritiamo nulla, in fondo, non ha tutti i torti
Al 13% favorevole al passaggio, e ai tantissimi che appoggiano il gruppo di fb "Uniti per un lungomare unito" (88 anime), dico, chiudete il lungomare, chiudete i Ciclopi e buttate fuori un po' di lavoratori, che, di questi tempi, non fa mai male.

"E c'è ogni tanto chi addirittura ipotizza di fare del Lido un parco pubblico, cioè di distruggerlo, di consegnarlo praticamente ai vandali e ai ladri che in poche notti porterebbero via alberi, piante, ninfee e tutto il resto. Progetti aberranti. Come se a Parigi decidessero di abbattere il Louvre per fare un bel posteggio multipiano, o se a Capri pensassero di adibire la famosa piazzetta a parco giochi o se a Portofino trasformassero il celebre porticciolo in vasca per i pesciolini rossi. E poi parliamo, vagheggiamo di turismo. Snaturalizzare il Lido dei Ciclopi sarebbe, insomma, come emettere una assurda, immotivata sentenza di morte per uno de luoghi più incantevoli, rinomati e frequentati di Sicilia.
Ci torna in mente la voce roca di Bruno Martino: "E la chiamano Estate..." Che Malinconia."

- Come Eravamo - di Saretto Magrì.

Grazie, Grazie mille. Buonasera, noi vi ringraziamo tanto di essere qui presenti. Naturalmente, sappiamo benissimo che siete venuti per il panorama e non per noi. E questo mi sembra giusto. Queste cinque dita della mano sono assolutamente straordinarie.

Claudio Lolli al Lido dei Ciclopi, probabilmente, per la prima e ultima volta. 29 Agosto 2012


Aggiornamento 15/02/2013 15:40:

Come lecito e giusto che sia, la discussione si è allargata anche ai Social Network ed in particolare su Facebook, proprio nella pagina "Uniti per il lungomare Unito" nel quale, dopo aver inserito il mio "contenuto", ne è scaturita una discussione nei commenti.
I punti contestati fin'ora e che, secondo chi scrive, è giusto riproporre sulla pagina del blog sono semplici:  articolo di parte, parole inventate, allusioni, qualche giusto suggerimento e qualche sana critica. Il dibattito si può seguire sul gruppo che ho citato, ma vale la pena spendere qualche parolina su delle cose che prima di ora, avevo omesso nell'articolo.

Nei commenti sotto questo articolo, sono stati fatti notare due problemi, anche a mio parere, rilevanti: tubi e ruggine.
Come detto in precedenza, il Lido sorge all'interno dell'Area Marina protetta Isole dei Ciclopi, e proprio per questo, deve sottostare a dei severi (e comunque giusti) accorgimenti. Non sporcare il litorale, orari ben definiti, attività di pesca proibita ecc. Il problema che interessa allo stabilimento è quello della ruggine lasciata sugli scogli. Infatti, i solarium montati sul mare, sono retti da delle "impalcature" fatte di tubi che, nel corso del tempo, hanno finito per macchiare gli scogli.
Il problema è evidente ed è sicuramente un danno da riparare; come ho scritto in altri luoghi, infatti, non è giusto non aver previsto un tale imprevisto.
Soluzioni?


Il danno non è irreparabile come dicono in tanti, nè, tantomeno, si è alterato il fabbisogno o l'habitat naturale della costa. Il guaio, infatti, è rappresentato da delle macchie lasciate sugli scogli stessi. Occorre una cosa da fare, ripulire e rimettere in ordine le cose, com'è giusto che sia.
Un ulteriore problema è rappresentato dalle già dette, impalcature che, negli anni passati, sono state lasciate sul litorale anche nella stagione invernale. Di quest'anno non ho notizie certe e non so dire se tutt'oggi persistono sugli scogli, ma negli anni passati è successo.
Soluzioni?
Toglierle dopo la fine della stagione.

L'aggiornamento finisce qui, per ora. Potete seguire i commenti o qua sotto, o nella pagina di Facebook. Nel frattempo vi rimando ad un articolo, un po' vecchiotto, che tocca certi temi ambientalisti che già in passato, combinarono danno, sperando di trovare un ben peggiore trafiletto del 2009 che forse, prevedeva già tutto questo con qualcosa nascosto sotto.


http://www.acitrezza.it/i-faraglioni-illuminati "Sono passati quasi trent’anni da quando l’Amministrazione comunale di Acicastello ideò e realizzò un’iniziativa straordinaria, l’illuminazione notturna dei “Faraglioni”, ma il suo ricordo è ancora vivo ad Acitrezza. L’impegno risultò molto costoso. Fu necessario acquistare una complessa centralina elettrica di comando, i cavi sottomarini per portare l’energia elettrica dalla terraferma fino agli isolotti e potenti riflettori a tenuta stagna da sistemare nei punti strategici prescelti e poi impiantare il tutto e farlo funzionare: per una spesa complessiva di varie centinaia di milioni di lire.  L’opera, comunque, fu portata a compimento e accadde così che, alla vigilia della festa patronale di San Giovanni, la sera del 24 giugno del 1982, ai festoni del paese si aggiunse lo spettacolo dei “Faraglioni” illuminati. L’effetto spettacolare risultò eccezionalmente superbo. Il mare antistante Acitrezza assunse un aspetto da favola e risultò ragionevole pensare che –sotto il profilo dell’attrattiva turistica- era stato aggiunto un altro motivo di grande richiamo alla bellezza naturale del paesaggio. I guai, però, non si fecero attendere.  Era, quello degli anni ottanta, un periodo nel quale cominciavano a far sentire la loro voce gli “ambientalisti” che poi, nei successivi venticinque anni, avrebbero caratterizzato con le loro idee le scelte politiche italiane (fino a quando la loro intransigenza, spesso assolutamente eccessiva, è stata spazzata via dalle elezioni politiche del 2008 che hanno cancellato i cosiddetti “verdi” dal panorama del Parlamento italiano). Sull’isola Lachea, a causa dello “isolamento” rispetto alla terraferma, si è andata sviluppando nel tempo una particolare forma endemica di piccoli rettili, alla quale gli studiosi hanno dato il nome di “Podarcia sicula ciclopica”. Queste lucertole sono leggermente diverse da quelle della terraferma, ma gli scienziati non hanno potuto ancora stabilire se costituiscono una semplice “varietà” come tante altre oppure se formano una vera e propria “sottospecie endemica”. Fatto è che un gruppo si “ambientalisti” condusse un’accanita polemica giornalistica sostenendo che l’illuminazione notturna dei faraglioni disturbava il sonno della “lucertola ciclopica”. Gli ambienti politici, all’epoca, per motivi elettorali, tenevano in gran conto le tesi dei “verdi” che via via con il tempo si sarebbero spinti fino a condizionare lo sviluppo nazionale ostacolando la costruzione di autostrade, la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina e la realizzazione di centrali elettriche nucleari (per cui ora l’Italia deve comprare dalla Francia l’energia elettrica). La conseguenza dell’accanita campagna di stampa dei “verdi” portò ad Acitrezza allo spegnimento della luce sui faraglioni dopo appena un paio di settimane dall’inaugurazione. E i cavi sottomarini e i fari furono lasciati a marcire giacché ci si rese conto che la loro rimozione avrebbe comportato una spesa quasi analoga a quella dell’impianto."




9 commenti:

  1. Come mai non ha menzionato le colate di cemento e l'inquinamento causato dalla stessa struttura con i tubi arrugginiti che hanno macchiato irreparabilmente la bella costa di cui parla? Non ha menzionato che la stessa struttura avrebbe dovuto togliere i tubi durante la stagione invernale ... vogliamo aggiungere altro? Mantenere i posti di lavoro, sacrosanti, per lei, vuol dire passare su tutto e su tutti? Anche sulla natura e sulla legge?

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  2. Grazie per il commento. Non ricordo se Lei è la stessa persona a cui ho risposto già su Facebook nella pagina "Uniti per un lungomare Unito", in ogni caso, come ho anche ammesso sul gruppo, è vero, il Lido dei Ciclopi ha sporcato la superficie degli scogli trezzoti, ma la parola "irreparabilmente" le assicuro, che è esagerata e non veritiera, in quanto è possibilissimo ripulire le stesse superfici. Riguardo le tubature, glielo riconfermo, anche su questo punto ha ragione (non mi esprimo riguardo il dopo stagione 2012 perchè non so se la situazione è come la descrive attualmente) e anche questo è un "qualcosa" di reversibile e come la pulizia e i tubi stessi, può e deve essere risolto.
    Premetto, come purtroppo non ho fatto su Facebook, che ciò che sto per dire non significa "lo fanno gli altri facciamolo anche noi", soprattutto dopo che è evidente che anche il Lido ha questi problemi. Ma, se ci facciamo un giro della costa, da Taormina alla Scogliera, quanti altri posti sono nella stessa situazione?
    In ogni caso, se è in possesso di altre informazioni, aggiunga pure non si faccia problemi, sarò lieta di risponderle.
    Di passare sulla legge no, non lo vuole fare nessuno, di passare su tutto e tutti non lo si vuole nella misura in cui voi non vogliate fare altrettanto con chi lavora e custodisce da anni quella piccola perla di costa. Se poi mette in ballo la natura, mi viene in mente lo scandalo che avvenne tempo fa riguardo i faraglioni, quando i fari che li illuminavano in modo magistrale, vennero spenti perchè disturbavano il sonno di una qualche nuova graziosa bestiolina scoperta nei paragi.. Ma questa è un'altra storia giusto?

    La saluto

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  3. Chiedo scusa per il doppio commento, a rigor di verità e onestà, edito l'articolo stesso citando le faccende da lei indicate.

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  4. Sono Enzo un residente di Acicastello e non ho capito due passaggi
    il primo se le piazze, aiuole, spazi verdi in genere vengono devasteta nel giro di pochi giorni, allora è meglio non crearne?

    il secondo cosa centra Vampolieri con il lido?
    grazie

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    1. Ciao Enzo e grazie per il commento "civile", cosa rara nei confronti che ho avuto con altri pro-passaggio.

      Premessa, sono d'accordo ad un passaggio che unisca i due lungomari, ma in modi e in termini che non minino la natura stessa dello stabilimento balneare.
      Detto questo, gli spazi verdi, aiuole e piazze, in questo caso quelli del Lido dei Ciclopi, oltre a racchiudere piante, alberi e fiori unici e preziosi, se il Lido un giorno verrà destinato ad un altro uso (piazza pubblica, villa comunale o chessò), a mio parere, tutto ciò andrà distrutto. Ci sono esempi ovunque di questo, a partire dalla Villa Bellini di Catania e finendo ad altri parchi anche del Nord Italia.
      Vampolieri con il lido direttamente, se vogliamo mettere i puntini sulle i, possiamo dire che è c'entrata un paio di volte, quando, il fuoco divampato in collina d'Estate, è arrivato sin alle porte dei Ciclopi minacciando lo stesso stabilimento. Ma a parte questo, come ho detto nell'articolo, Vampolieri, così come la fogna a cielo aperto, dovrebbero essere le priorità di questa amministrazione, dato che rappresentano i due "pericoli" o comunque, le due "situazioni" più gravi in assoluto (dati alla mano).
      Detto questo, ben venga un passaggio se fatto con il cervello e senza secondi fini, e ben venga altrettanto, se e soprattutto, non mette a rischio i 30 posti di lavoro del Lido come l'ultima sentenza giudiziaria di un paio di settimane fa, ha fatto.

      Un saluto,
      Ludovico

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  5. IL COLLEGAMENTO SI FARA' PERCHE' E' UN ALTRO DISCORSO E PERCHE' MOLTISSIMA GENTE LO VUOLE, INUTILE FARE POLPETTE METTENDO DI MEZZO I LAVORATORI POICHE' NON CENTRA NULLA, INOLTRE DOVRANNO SMONTARE COME DI LEGGE OGNI ANNO DATO CHE NON LO HANNO MAI FATTO !!! MA POCO MI IMPORTA NOI VOGLIAMO IL PASSAGGIO E A CHIEDERLO SIAMO UN SACCO DI GENTE !!! NON CI INTERESSA LA POLITICA MA DA UN BENE CONFISCATO ALLA MAFIA CI SI ASPETTAVA UN ALTRO ATTEGGIAMENTO !!!

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    1. La prego di scrivere senza maiuscolo perchè equivale ad urlare, grazie.

      Il collegamento per quest'anno non si farà, non so se è al corrente della situazione e della sentenza del TAR.
      In ogni caso, visto che per lei i lavoratori non c'entrano nulla, le vorrei chiedere il motivo di tale affermazione. Sono giocattoli che si buttano?
      E le chiedo un'altra cosa, perchè la priorità vostra principale è il passaggio e non la fogna in mare aperto o la collina di Vampolierie che, prima o poi e ne sono sicuro, vi franerà sulle vostre case portandovi tanti nuovi vicini che, finalmente, avranno una casa sul mare?

      Saluti,
      Ludovico

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  6. Sono stata propri oggi al lido. Bellissimo! La Si cilia ha bisogno di più strutture balneari. Non certo di chiudere le poche che a mala pena rispondono alla domanda locale. Taormina e Rimini sono solo un esempio di economia turistica che produce grandi fatturati. chiudere un lido per della ruggine è da malati mentali. e da architetto posso dire che ci sono numerosr possibilità valide per collegare i due litorali. Raffaella

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    1. Grazie per il commento Raffaella. Null'altro da aggiungere

      Saluti!

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