giovedì 14 gennaio 2010

Decreto Romani

Leggete e condividete!

Fa già discutere il decreto Romani, che secondo esponenti del PD introdurrebbe l'obbligo di un permesso ministeriale anche per la trasmissione su TV online (che comprenderebbe siti come YouTube) e delegherebbe al garante un più severo controllo sul rispetto del diritto d'autore nella pubblicazione di video su Internet.


Il decreto è stato presentato in questi giorni alla commissione Cultura e Trasporti per un parere non vincolante, con lo scopo di recepire la normativa europea sul product placement (il posizionamento di prodotti con marchi visibili in TV e nei film). Di fatto, ha introdotto un graduale tetto pubblicitario per la pay TV, che attualmente risimensionerebbe la sola Sky, poiché Mediaset non raggiunge per ora neppure il 12% con la sua TV a pagamento.


Membri dell'opposizione, inoltre, denunciano che all'interno del decreto ci sarebbero elementi in grado di modificare pesantemente la normativa sull'uso di Internet.
Innanzitutto, la IP TV, la Mobile TV e la Internet TV sarebbero equiparate alla televisione tradizionale, introducendo anche per esse l'obbligo di un permesso ministeriale per la trasmissione. Questo comporterebbe, tra l'altro, che i telegiornali trasmessi via web rispettino l'obbligo di rettifica negli stessi termini in cui è previsto per i TG della TV.
Al Garante, poi, sarebbe delegato il compiti di fare rispettare le leggi sul diritto d'autore applicate alle trasmissione di immagini, con le sanzioni già previste dalla legge.


Il deputato del PD Paolo Gentiloni, in una dichiarazione riportata dal sito Prima Comunicazione, sostiene che il decreto Romani "sottopone la trasmissione di immagini sul Web (dalle Web Tv a You Tube) a regole tipiche della televisione e a una preventiva autorizzazione ministeriale, con una incredibile limitazione dell’attuale modalità di funzionamento della rete”. Ancora più pesante il commento di Vincenzo Vita, ex segretario di Stato alle comunicazioni, secondo cui, rispetto alle posizioni espresse dal ministro Roberto Maroni nei giorni successivi l'attentato a Silvio Berlusconi, si "reintroduce molto in peggio il tema della rete, schierando l’Italia con la Cina e l’Iran in tema di non libertà


Forse non l'avete capito cari politicanti, la rete non si sottoporrà MAI al vostro potere, siete troppo ignoranti per gestire una cosa cosi grande, una cosa nata sotto la bandiera della "Libertà d'informazione", e come tutti dovrebbero sapere, voi e quest'ultima, siete e resterete per sempre due cose distinte e separate.

Ennesimo decreto quindi, io ho perso il conto, e da come avete potuto leggere sempre nel blog e nel forum della fan community di Guccini, sono tutti naufragati a partire dal celebre pacchetto Telecom a finire con il Lodo Alfano che aveva nel mirino la privatizzazione della rete. Quindi riassumendo la morale è sempre quella: si tenta di imbavagliare la rete, e l'ho scritto cosi tante volte che mi scoccia pure a ripeterlo; In qualunque caso hanno comunque sempre fallito e ho i miei dubbi che riescano a privatizzare la visione di video di qualunque genere su Internet. Immagine un po': Youtube che trasmette un TeleGiornale soggetto alle leggi del padrone... contando che i cretini che hanno votato mr. B sono parecchi, provate ad immaginare una quarantina di Tg4 condotti da altrettanti Emilio Fede... Il fatto è comunque uno e non mi stancherò mai di ripeterlo, la rete è l'ultima forza che abbiamo per unirci, non facciamocela sottrarre sotto gli occhi

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