giovedì 15 ottobre 2009

ISA di Catania, commento di Cinzia Franco

Rispondo qui a Cinzia Franco, docente dell'istituto Artistico di Catania, che ha commentato il mio precedente intervento sul detto istituto. Volevo invitare tutti visto che è nata un'interessante discussione, ad usare il forum del blog, evitando cosi questi problemi dovuti ai limiti di carattere:

www.momentidiliberta.forumfree.net



"Caro Ludovico, ho trovato il link del tuo blog nel gruppo "Istituto Statale d'Arte anni 80" e ti ringrazio di avermi dato un'ulteriore possibilità di parlare ancora dell'ISA.
Il tuo parere, molto interessante, lo condivido anche se, devo essere sincera, non riesco a dare alcuna responsabilità ai ragazzi.
I fatti verificatisi in questi ultimi mesi erano (non uso più il presente), molto più grandi di loro e l’avere partecipato a manifestazioni, che fossero semplici sfilate o ancora meno, l’avere creato un comitato, un blog, una raccolta firme e l’essere stati sempre presenti mi pare sia stato già notevole. Anzi. Io ho frequentato quella magica scuola negli anni 80 (per questo ho creato il gruppo dove tu hai lasciato il link) e ti assicuro che già allora si vociferava del trasferimento. Comprendi? Non ti nasce spontanea la domanda rivolta a tutti meno che ai ragazzi: “Scusate, ma cosa cavolo avete fatto in questi trent’anni?” Mi chiedo perchè il fallimento (e in questo sono con te, è stato un fallimento) e quindi la responsabilità di una faccenda così importante, che coinvolge anche le varie istituzioni politiche, deve ricadere su dei ragazzi? A me pare addirittura ingiusto averli coinvolti in queste manifestazioni visto che il problema era degli adulti. Gli adulti avrebbero dovuto “garantire” per i giovani e non il contrario. Per adulti intendo “tutti” gli adulti coinvolti nella vicenda da entrambe le parti, dai politici ai docenti, al dirigente, ecc. Tu dici invece che sti benedetti ragazzi avrebbero dovuto fare più casino, che avrebbero dovuto (sempre i ragazzi), occupare la scuola (l’occupazione è un atto illegale, si incappa sul penale ed un adulto ci pensa 100 volte prima di occupare, te lo assicuro), che avrebbero dovuto impegnare l’estate ancor più di quanto l’abbiano impegnata. A me pare, caro Ludovico, che abbiano fatto già abbastanza e che in molti casi hanno semplicemente eseguito i consigli di chi aveva più esperienza facendo propria una lotta che, diciamolo chiaramente, non era poi così fondamentale per la loro vita, tant’è che quando hanno concesso loro la sede di viale Vittorio Veneto (come tu hai fatto giustamente notare), nel blog hanno pure scritto che erano felici. Ti rendi conto? Tu pensi siano stati i ragazzi ad accettare Viale Vittorio Veneto? Tu credi davvero che se gli “adulti storici” dell’Istituto d’Arte non fossero stati minimamente inclini all’accordo questo ci sarebbe stato? Io credo proprio di no. Figurati! Sono oramai 15 anni che insegno ed il consiglio che offro ai miei allievi sulle proteste è quello di informarsi su più fronti e di pensare sempre con la loro testa.

Poi riguardo la sede nuova è solo momentanea e sai perché? Perché passando la riforma Gelmini gli istituti d’arte verranno eliminati. Di artistico ci sarà solo il liceo e basta. Tu pensi che questo alcuni “adulti” non lo sapessero?

Grazie per il bellissimo spazio.
Cinzia Franco"


"Ti ringrazio innanzitutto del commento su questo blog, come puoi benissimo vedere non mi capita spesso.


Procediamo con calma considerando ovviamente che questo è solo il mio parere nulla più.
La mia opinione sul concetto di: Sistema, in qualunque ambito sia espresso e di qualunque sistema si parli si basa su due considerazioni:
-La simbiosi è d'obbligo;
-Non ci sono poteri buoni;
Bene, mi spiego meglio, quando scrivo qualunque articolo su questo blog cerco di esprimere delle idee, dei concetti semplici dove in un modo o nell'altro ricade sempre lo stesso clichè, quello che ho appena citato. Simbiosi, intendo semplicemente che una qualunque istituzione (fatte naturalmente le dovute e triste eccezioni) come per esempio la scuola, è soggetta a cooperare tra i "Capi" stessi e i "Sudditi" se mi passi il termine; Se c'è mancanza di uno dei due, nel supporto, nella protesta stessa, nel piano di studio, in qualunque cosa, il Sistema viene meno, si sgretola, si blocca o rallenta visibilmente.Da chiarire quindi che i "Capi" possono divenire "Sudditi" e viceversa. Bene, come hai gia letto non frequento la vostra scuola ma ho 16 anni, sono un ragazzo come tanti, e proprio per questo non trovo, non riesco a condividere la tua idea. Alla luce delle mie affermazioni viene spontaneo pensare che tutto il Sistema è un meccanismo cosi complicato ma cosi fragile che fa paura a tutti, la colpa se è giusto parlare di colpa, è tanto quanto dei ragazzi quanto voi, quel che cerco di dire è semplicemente che se ci fosse stata davvero la voglia, forza, di opporsi voi intesi come SCUOLA, le possibilità di "vittoria" erano concrete. Mi dici che gia negli anni '80 si vociferava del trasferimento e mi chiedi di fare la domanda a tutti meno che ai miei "colleghi": Cosa avete fatto? Questa stessa domanda per quanto piccolo sia "l'uno" considerato "uno" come ragazzo, ricade anche su di lui e mi domandi perchè. Semplice, perchè come detto sopra si è in simbiosi, se la colpa c'è l'ha una persona, anche l'altra c'è l'ha automaticamente, non è giusto a mio parere, condonare questo evento soltanto a voi adulti. Citi i politici, le istituzioni, secondo me è un controsenso rivolgersi o sperare in essi proprio nella situazione che loro hanno provocato. E non si parla di sindacati, di movimenti politici che fanno promesse: se io voglio prendermi un istituto che vedo in manifestazione quotidiana contro me per le vie di Catania, metto in conto anche gli effetti negativi che posso subire da altre parti politiche.


Vedi, a mio parere il Sistema è una delle cose più complesse che ci sia sul mondo, si pensa di abbatterlo individualmente rivolgendosi alle sottobranche proprio di esso, ai parassiti che si nutrono dei suoi scarti, o peggio ancora individualmente. Magari ci si può riuscire, ma è quello che il Sistema vuole: tutti abbiamo bisogno di rinnovarci di rigenerarci di avere facce e mani nuove, anche lui. Per questo dico: Non ci sono poteri buoni. E allora si è soli contro tutti? No. Fabrizio de André diceva: L'uomo non mi ha mai fatto paura, quello organizzato si. Una manifestazione come quelle che avete organizzato, magari belle, colorate, allegre, dove con striscioni, megafoni si urlava contro l'ingiusto sfratto non sono servite a niente. Perchè? Perchè tutte le persone (adulti e ragazzi) che le facevano, mancava la forza di volontà, mancava la voglia, non c'era l'Unità. Come ha detto la persona che ha commentato sopra di te sul suo forum:


"Noi ragazzi d'oggi (generalizzo), abbiamo bisogno di conferme e di aiuto per lottare e per far rispettare le nostre idee e i nostri ideali. Dobbiamo essere in gruppo....E' vero, come dice sempre mio papà "un gruppo è fatto da tanti uno".."


E questo il problema. Le manifestazioni, si è visto chiaramente che non sono servite a nulla, io ho proposto l'occupazione nel mio intervento, e quello che dici conferma proprio tutto ciò. La paura del Sistema, ma soltanto se si è soli si può avere paura, al contrario no, non ci sono scuse che tengono su nessun fronte.


Non ho detto altresì che bisognava fare casino, la violenza non ha mai portato a nulla, e nella condizione in cui (noi sempre noi ci colpiamo, perchè siamo cosi coinvolti) abbiamo portato oggi Catania, nessuno si sarebbe sognato di riproporre una Diaz del 2009 o un '77 o un '68 in quel comune, o in quella sede regionale nessuno. Si il sistema è cosi complesso che è difficile capirne i meccanismi, il '68 non è riuscito ai suoi tempi, se fosse riuscito staremmo peggio di ora, ma ci ha dato molte conquiste, ne cito soltanto una che penso sia la più importante: Ha fatto capire a tutti che se c'è la voglia, se c'è la volonta, se c'è l'unità, il Sistema può cambiare, "lo si tiene per i coglioni".


Mi dici: che avrebbero dovuto impegnare l’estate ancor più di quanto l’abbiano impegnata. Allora è chiaro che non c'era nessuna intenzione di lottare se non quella di perdere giorni di scuola e scherzare su tutto?


"Tu pensi siano stati i ragazzi ad accettare Viale Vittorio Veneto? Tu credi davvero che se gli “adulti storici” dell’Istituto d’Arte non fossero stati minimamente inclini all’accordo questo ci sarebbe stato? Io credo proprio di no. Figurati! Sono oramai 15 anni che insegno ed il consiglio che offro ai miei allievi sulle proteste è quello di informarsi su più fronti e di pensare sempre con la loro testa."


Non ci sarebbe stato, ma evidentemente agli studenti non gliene fregava più di tanto, quindi anche loro come voi adulti siete coinvolti, restare in Via Crociferi non avrebbe cambiato la loro vita di sicuro, una sede vale l'altra per i miei colleghi che pensano a Disco & Calcio, ma questa è l'ennesima prova che testimonia l'abisso più totale che noi stessi abbiamo provocato con gli anni.


La Gelmini, ecco un altro caso su vasta scala. Ricordi l'anno scorso il 2008 ad Ottobre quanti scioperi ci furono? Servirono mai a qualcosa? Quanti c'è ne ora? C'è il provveditorato occupato sta servendo a qualcosa? La risposta è una: NO. Il motivo è lo stesso: Perchè da soli non si può fare niente, nel 1° Maggio del 1968 tutte le università d'Italia risultarono occupate. Nel 1968 la gente si accorse che era nella merda più totale e che loro stessi avevano favorito e mangiato quella roba che li circondava. Ma in un modo o nell'altro si sono ribellati. Lo Stato ebbe paura, ci furono decine, decine, decine di morti, la lotta armata non la condivido, ma c'è bisogno di riportare alla storia alcuni nome di studenti morti ammazzati da presunti agenti in borghese? Mi viene ora in mente una certa Giorgiana Masi.


E Ora? Bisogna guardarci da un punto estraneo da tutte le idee e tirare le somme.
In che condizioni siamo?


Se mi permetti una osservazione sto notando nella mia esperienza personale, come l'avvicinamento eccessivo tra studenti e professori, stia distruggendo la nostra libertà. Guardala come un dialogo tra due persone: ognuno attorno alla propria faccia ha un area personale, nessuno si dovrebbe permettere di entrarci. Ed è quello che sta avvenendo, studenti e professori si sono avvicinati troppo, e ora inizia a mancare l'aria. La lancio qua su due piedi, su una tastiera oramai consumata e su una citazione di Faber: Per quanto noi ci crediamo assolti, non siamo coinvolti?"


Ribadisco il grazie per il tuo commento;
Piggioli Ludovico

1 commento: