martedì 5 maggio 2009

Crm197 Libertà di cura


Lettera aperta al Ministro Sacconi

Wednesday 29 October 2008
Sig. Ministro,
il mio nome è Giovanni Rossi sono il presidente dell' Associazione Scelta di Cura o.n.l.u.s. di Salerno.
E' già da lungo tempo che cerchiamo di sensibilizzare il Ministero della Salute riguardo una delle questioni a cui dedichiamo quotidianamente il nostro impegno.
Oggi Le scriviamo con la speranza di ottenere finalmente tramite Lei la giusta attenzione.
Chi Siamo? Un nutrito gruppo di persone che vive o ha vissuto con un compagno di vita che non ha mai scelto. Una presenza orribile un giorno ha aperto la porta delle nostre case e ha violato le nostre esistenze.

Il Cancro.

Siamo persone che hanno perduto i loro cari.
Siamo malati abbandonati in attesa di morire.
Ma non è per com
muoverLa che Le scriviamo.
Abbiamo letto su diversi quotidiani che Lei ha conosciuto il nostro stesso dramma. Sappiamo che un giorno l'alito gelido della malattia ha penetrato anche la Sua casa.
Da qui Le giunga, immediata, la nostra solidarietà.
Nessuno meglio di noi La può
capire. Nessuno meglio di noi sa cosa significa sentire un medico pronunciare (a volte senza nemmeno tanta delicatezza) la drastica sentenza.
E' la morte che si affaccia sull'uscio, la morte che da quel giorno comincia a camminarci accanto.Accogliamo con sollievo la notizia che lei stesso riporta nelle Sue interviste, secondo la quale almeno nel Suo caso la malattia è stata fermata, sconfitta.
Ne siamo felici. Perchè gli uomini di governo quando condividono con la gente comune un problema, un dramma, una tragedia uscendone vincitori fanno il bene di tutti.

Perchè dopo aver patito possono comprendere.
Lei ora a differenza di altri Suoi colleghi ha un'arma in più, perchè può dire a tutti:

“io so cosa significa, ci s
ono passato”.

Lei ha un'arma in più. Può aiutarci a cambiare le cose.
La nostra attività ci consente di venire a conoscenza di quelle ricerche, scoperte, intuizioni che sembrano aprire nuovi orizzonti sulle possibilità di cura.

E' un'attività molto delicata, la nostra. Perchè dobbiamo discernere i veri medici dai ciarlatani, le ricerche condotte con serietà da quelle che mirano solo a un riscontro economico.
Lo facciamo. Nel nome dei nostri amati cari che non ci sono più.Il nostro impegno infatti si basa su dei postulati che riteniamo sacri: l’art. 32 della nostra Costituzione, che deve essere letto in relazione all’art. 13 ("la libertà personale è inviolabile") e il Comma 5 lettera C della Dichiarazione di Helsinki dell'Associazione Medica Mondiale (quest’ultima recita:“Nel trattamento di un paziente, laddove non esistano comprovati metodi preventivi, diagnostici e terapeutici o questi siano stati inefficaci, il medico, con il consenso informato del paziente, deve essere libero di usare mezzi preventivi, diagnostici e terapeutici non provati o nuovi, se a giudizio del medico essi offrono speranza di salvare la vita, ristabilire la salute o alleviare la sofferenza. Laddove possibile, tali mezzi dovrebbero essere fatti oggetto di una ricerca designata per valutare la loro sicurezza ed efficacia. In tutti i casi, le nuove informazioni devono essere registrate e, dove opportuno, pubblicate..”.
Per questo oggi La contattiamo.

Per segnalarLe la scoperta del Dott. Silvio Buzzi di Ravenna in merito alle proprietà antitumorali del CRM197, una variante non tossica della difterite.
Non Le chiediamo sussidi per una ricerca, questa è stata gia affrontata dal dottor Buzzi con il sacrificio, non solo economico, suo e dei suoi familiari.
I risultati dei suoi studi sono stati premiati dalla comunità scientifica internazionale con le pubblicazioni delle sue scoperte su prestigiose riviste oncologiche.

Il CRM197 è una molecola senza un padre e un padrone, senza un brevetto, viene impiegata da oltre un decennio nella immunoprofilassi obbligatoria, sui nostri figli, Signor Ministro, neonati di due mesi di vita.

E’ possibile che una molecola utilizzata sui neonati di tutto il mondo occidentale, da oltre un decennio, possa essere un pericolo per la salute dei malati di cancro, ed anche di quelli terminali ?
Questa molecola inoltre non è riconosciuta dalla farmacopea come un farmaco, non è riconosciuta neppure come
un farmaco orfano, da sola non la si trova in farmacia, eppure la producono in quantità industriali, sempre e solo per i vendutissimi vaccini, anche da noi presso la sede italiana della svizzera Novartis.
A proposito sembrerebbe che il CRM197 abbia un costo molto contenuto e in periodi di recessione economica, un risparmio di diversi miliardi sulla spesa sanitaria è bene sia tenuto presente.
Sicchè la molecola da sola, non suscita interesse.
Lei sa bene Signor Ministro quali e quanti interessi dovrebbero intervenire nel far inserire una molecola nell’elenco dei farmaci commercializzabili. Noi tutti abbiamo ancora un ricordo vivissimo dei lingotti d’oro trovati dalla Guardia di Finanza nel sofà di chi era preposto a quell’elenco.
Noi Le chiediamo semplicemente che ai malati di cancro, in sintonia con il proprio medico e nel rispetto della vigente regolamentazione, venga permesso di sottoporsi alla terapia con il CRM197, trattamento che, secondo il protocollo elaborato dal dott. Buzzi, non ha preoccupanti effetti collaterali avversi, slegando così la voglia di sopravvivere di queste persone dalla matassa burocrat
ica che avvolge oggi la cura sperimentale in Italia.
Noi chiediamo che le Istituzioni intervengano laddove l’interesse di una casa farmaceutica non coincide con il bene pubblico. Sappiamo come funziona una azienda; ci sono i bilanci: entrate, uscite, profitti e perdite. Non si trovano altre voci. Non sono contemplate voci come guarire (contrapposte all’odierno curare all’infinito). Voci come dare una speranza a chi è abbandonato al suo destino.
Oltretutto le proprietà antitumorali del CRM197 scoperte dall’italianissimo dott. Buzzi sono state ritenute valide dall’equivalente ministro della salute giapponese che dopo averlo convocato e sentito a Tokyo, ha finanziato ed autorizzato una sperimentazione partita ormai lo scorso dicembre in ben tre cliniche universitarie, sulle donne affette da carcinoma ovarico metastatizzato.
E in Ital
ia ? Lasciamo perdere e soprattutto lasciamo che la magistratura faccia il suo corso.
A tal proposito, Le chiediamo di intervenire urgentemente e di non permettere a personaggi senza scrupoli e soprattutto senza coscienza di infangare una intera categoria di persone che indossano il camice con professionalità, umanità e passione.
Signor Ministro, il nostro obiettivo non è certamente quello di voler ostacolare le altre strade terapeutiche.
Noi vogliamo che siano prese seriamente in considerazione tutte le possibili e serie terapie, vogliamo che contro il cancro sia utilizzata senza pregiudizi, senza remore alcuna, ogni possibile arma.
Non vogliamo pensare che nel nostro paese gli interessi di pochi e in particolare, interessi di stranieri, possano impedire il libero cammino di una terapia che può contribuire a salvare molte vite umane, le vite dei nostri bambini, di giovani madri, dei nostri cari.
Sui n
ostri siti www.crm197.it e www.sceltadicura.it potrà trovare ulteriori informazioni sulle vicissitudini legate al CRM197 e sulle nostre iniziative.
Potrà notare che sulla home page dei nostri siti web compare la Sua effigie seguita da un nostro accorato appello: “La Turco ci ha ignorati. Ministro Sacconi Lei ci ascolterà?”
Desideriamo incontrarLa, farLe incontrare il Dott. Buzzi. A Suo tempo il Dottore fu già ricevuto dal Ministro Storace ma gli eventi politici interruppero questa prima, favorevole, presa di coscienza delle istituzioni.
Il Ministro Turco non ha avuto in seguito la sensibilità necessaria.

Oggi chiediamo a Lei di aiutarci ad aiutare i malati.

Oggi le chiediamo di prestare attenzione a una terapia che forse non è la soluzione definitiva, ma certo è un notevolissimo passo avanti, una efficace alternativa.

Perché Lei può dire a tutti: “io so cosa significa, ci sono passato”.

Perché Lei, ora, può aiutarci a cambiare le cose.
Giovanni Rossi



Presidente dell’ Associazione

Scelta di Cura ONLUS


Gaber cantava: "Ma mi fa più male che il cancro sia il più grosso affare economico del secolo...". Purtroppo ho avuto in passato un caso di tumore a un'amica di famiglia, e purtroppo abbiamo scoperto questa cura soltanto all'ultimo; Ma informandoci presso i numeri di quest'associazione siamo venuti a sapere un paio di cose:
1) Il Vaticano adotta questo farmaco
2) In Italia è vietata la sperimentazione

A voi le conclusioni

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